SGUARDI DI DONNE SUL MEDITERRANEO

Foto: Michela Fabbrocino, Cristina Mastrandrea e Zoe Vincenti
A cura di Teodora Malavenda
Q Code Mag
L’esposizione curata da Teodora Malavenda, presenta tre percorsi narrativi che si intersecano nel voler porre l’attenzione sulle battaglie femminili combattute in nome di una libertà che si fatica a conquistare.
Zoe Vincenti con “I fiori del male” ci porta per le strade del Marocco, un paese moderatamente islamico dove la donna è soggetta a un duplice statuto giuridico distinto tra spazio pubblico, nel quale vige una legislazione di stampo moderno e democratico, e uno spazio privato, retto da norme religiose e quindi più severe e restrittive.
Cristina Mastrandrea invece con “La Primavera siamo noi” ci conduce per mano lungo un viaggio emozionale tra le donne incontrate da Gaza alla Tunisia fino alle migranti eritree, sbarcate a Lampedusa. Tutte, ognuna a modo proprio, rappresentano una forza innovativa, un modello di resistenza e tenacia.
Le immagini ci mostrano donne fiere e determinate alla ricerca di un destino migliore.
Infine Michela Fabbrocino con il progetto “Madri in lutto” racconta l’identità delle donne che ogni Venerdì Santo sfilano per le strade di Maddaloni portando sulle spalle la pesante statua dell’Addolorata. Sette ritratti che simboleggiano la vocazione femminile di sopportare il dolore con fierezza.
A fare da fondale scenico a questo triplice racconto, a tratti commovente ma mai compassionevole, è il Mediterraneo che in questo caso non si configura come teatro di morte e atrocità ma come metafora di un cambiamento verso il quale si protende con coscienza e determinazione.
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