Conflitti finiti, non risolti

Il rilevante numero di conflitti in corso (69) sorprende perché di molti conflitti si è smesso di parlare, normalizzandoli, fino a farli percepire come risolti.

Conflitti dimenticati

Sono quei conflitti che hanno avuto una fase molto acuta e che continuano a bassa intensità, o quelli che sono stati celebrati come finiti ma che hanno lasciato irrisolte molte questioni.

Conflitti di cui si è parlato tanto, ma che sono scomparsi dai media

Israele – Palestina. Dal 1948 a oggi, la soluzione del conflitto non è mai giunta. Gli accordi di pace nel 1992 sono disattesi e manca il riconoscimento reciproco e uno stato palestinese.

1948 Guerra Arabo – Israeliana (almeno 20mila vittime)

1956 Crisi di Suez (almeno 2mila vittime)

1967 Guerra dei sei giorni (almeno 22mila vittime)

1973 Guerra del Kippur (almeno 18mila vittime)

1982 Prima intifada (almeno 2600 vittime)

1992-1993 Accordi di pace di Oslo

2000 – 2005 Seconda intifada (almeno 6500 vittime)

2009 fino a oggi (almeno 5mila vittime)

Conflitti di cui nessuno parla

Somalia. Dalla caduta del regime di Siad Barre nel 1991 a oggi, con fasi alterne, il paese non ha conosciuto mai un vero equilibrio. Si calcola che le vittime siano almeno 600mila.

Conflitti finiti ma non risolti

India e Pakistan. Proprio in questi giorni, per l'irrisolta questione del Kashmir, due potenze nucleari hanno ancora una volta minacciato di passare alle armi.

Conflitti che non vengono presentati come tali

Nel tentativo di attraversare le frontiere dell'Europa sono morte almeno 40mila persone

Il Muro di Berlino è caduto nel 1989

Oggi, trenta anni dopo, sono 63 e interessano 67 stati.

Il concetto di guerra oggi è cambiato

Come è cambiato il concetto di pace, che non è più solo assenza di guerra ma lotta alle disuguaglianze, all'iniquo accesso alle risorse e rispetto dei diritti umani.

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Testi e dati: Christian Elia

Sviluppo web: Remo Romano

Foto: Confine tra Macedonia e Bulgaria. Copyright: Yannis Behrakis – Reuters

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