L’Etica ci salverà.

di Angelo Miotto
foto Leonardo Brogioni

Di fronte alle tempeste climatiche e finanziarie, che mostrano curve crescenti negli anni spesso molto simili, il comportamento responsabile personale, e collettivo, è lo strumento per cercare di ritornare all’equilibrio. La lezione dal Convegno del Festival dei Diritti Umani di Milano e Robert Kennedy Human Rights Fundation.
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A vederle quelle curve, sui grafici, c’è da stupirsi: il peggioramento legato al surriscaldamento del pianeta e i danni delle crisi sempre più frequenti della finanziarizzazione del mercato con la concentrazione della ricchezza in un numero di mani sempre più esiguo.
Umberto Ambrosoli, avvocato, è il presidente di BPM Spa, quindi padrone di casa nella sala della fusione Banco Bpm. La sua lectio avviene dentro una sala che ospita docenti e studenti, il target principale del Festival dei Diritti Umani di Milano (a proposito, se qualche classe vuole partecipare all’edizione dal 20 al 24 marzo 2018 scriva qui: scuole@festivaldirittiumani.it è gratuito). Con lui il direttore del Festival Danilo de Biasio, che attraverso numerosi ragionamenti che spaziano fra le notizie di attualità e saggistica recente spiega perché il tema dei diritti e della mobilitazione personale per salvare il pianeta sia così necessaria da essere tema principale dell’edizione della primavera prossima. Valentina Pagliai della Fondazione Robert Kennedy, invece, racconta ai docenti alcuni cenni della storia dei diritti umani, in un plastico esempio di quella che può diventare materia di formazione nelle loro classi.
Ma torniamo a Umberto Ambrosoli; incede con metodo, fra un grafico sul clima e uno sulla crisi, perché il piunto di snodo sta nella parola Eica, che lui declina con la parola Responsabilità. E di lì, costruendo parallelismi che attingono al mondo della finanza, del diritto e dellò’impegno personale anche nel campo dell’ambientalismo, il suo racconto è quello di una soluziuone che passa da una difficile opera di risanamento. Dei comportamenti e delle politiche inquinanti per la Terra, ma soprattutto delle politiche e degli squilibri della finanziarizzazione esasperata, con la certezza che non sarà facile influire su quelle poche mani potenti, rispetto al benessere di molti.
L’intervista nelle imagini di Leonardo Brogioni.
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