Liliana Segre durante l'intervista con il Festival dei Diritti Umani

90 anni di Liliana Segre. Auguri alla ragazza che ha vissuto l’universo del male

di Danilo De Biasio

 

Raggiungere i 90 anni dopo essere stata internata ad Auschwitz è un grande risultato. “Sono stata solo fortunata”, si schernisce Liliana Segre. Ma raggiungere questo traguardo nell’età dell’odio social merita qualche riflessione.
Liliana Segre da oltre vent’anni racconta, soprattutto nelle scuole, cosa vuol dire “essere stata una ragazza nell’universo del male”. Lo fa con parole precise, quasi fredde. Vuole descrivere tutto quel male provato sulla sua pelle senza scaricarlo addosso ad altri. Liliana Segre seziona la sua esperienza in aneddoti, puoi quasi provare il gelo che ha patito nell’inverno ‘44, la fame disperata, l’odore della macchina della morte nazista.
Per distillare, alla fine della sua testimonianza, un concetto che dovrebbe essere una regola di vita: “non ho dimenticato, non ho perdonato ma non ho mai istigato l’odio”. Che a pensarci bene è esattamente l’opposto del comportamento degli imprenditori dell’odio: dimenticare gli insegnamenti del passato e scaricare l’avversione contro chi non la pensa come te. Ciò spiega perché contro Liliana Segre si è scatenata una delle più violente e ignobili campagne social d’odio. E proprio per questo, stabilisce quanto è preziosa per tutti noi.
Buon compleanno, Liliana.