Sabir, Festival per un Mediterraneo di pace, chiede la partecipazione di tutti

 
Esiste un Festival che parla di cittadinanza e cultura mediterranea, nato nel 2014 per connettere le storie e le esperienze di chi intende e vive il Mediterraneo come spazio di pace e solidarietà. Si svolge tra Messina e Catania, nella Sicilia simbolo dell’incontro tra culture diverse, e il suo nome non poteva che essere Sabir, come la lingua franca storicamente utilizzata nei porti del Mare Nostrum.
A promuoverlo è una rete di attivisti, avvocati, intellettuali e organizzazioni che operano per la conoscenza, la solidarietà e i diritti dei popoli del Mediterraneo, in contrasto con la retorica e l’ideologia dello scontro permanente tra le diverse civiltà. Tra i promotori del SabirFest, figura anche il Cospe – nostro ospite alla prima edizione del Festival dei Diritti Umani, con Debora Del Pistoia, Anna Meli e Pamela Cioni.

Con le prime due edizioni, il SabirFest ha portato a Messina e Catania 160 ospiti tra dibattiti, workshop, spettacoli teatrali e musicali e perfino una libreria collettiva con migliaia e migliaia di libri esposti. Ma per l’edizione 2017, essendo venuto a mancare un sostegno promesso dalle istituzioni e da altri donatori, il SabirFest si trova costretto ad autofinanziare per intero l’iniziativa e per questo chiama pubblico e sostenitori a partecipare al crowdfunding sulla piattaforma Produzioni dal basso.
La terza edizione del SabirFest sarà dal 6 al 9 ottobre a Messina e dal 13 al 16 ottobre a Catania.

A Messina parleremo di Vuoti di Memoria, il tema annuale sul rapporto che il nostro tempo e noi stessi intratteniamo con il ricordo come esperienza individuale, ma anche come pratica sociale. Proveremo a considerare il peso della rimozione e della negazione che investono il passato, il presente e il futuro dei popoli del Mediterraneo.
A Catania, poi, affronteremo il tema Città Arcipelago, sulla relazione tra Catania, la città mutevole, dinamica, distrutta sei volte e per sei volte rinata, e il Mediterraneo. Ci chiederemo anche, assieme agli ospiti e al pubblico partecipante, se sia possibile pensare le nostre città come un arcipelago di isole in comunicazione fra loro.
(dalla pagina di SabirFest, in Produzioni dal basso)

 
SabirMaydan
All’interno del Sabir Fest, c’è un ampio spazio dedicato agli incontri e ai dibattiti con attivisti, intellettuali e rappresentanti della società civile provenienti dai Paesi mediterranei. Negli scorsi anni ha visto la partecipazione di Paola Caridi, Marcello Fois, Igiaba Scego, Shady Amadi, Luigi Lo Cascio, Yasmina Khadra – tra gli altri.
Per l’edizione 2016, i contenuti si concentreranno su tre tematiche: migrazioni (focus su le rotte delle migrazioni e le politiche di accoglienza), economia (focus su corruzione e legalità; economia criminale); libertà di espressione (focus sull’informazione minacciata da governi e organizzazioni criminali).
Le dediche
Il SabirFest è dedicato a padre Paolo dall’Oglio, il gesuita scomparso in Siria nel 2013; Alaa Abdelfattah, simbolo degli attivisti egiziani arrestati dal regime; e Chinyery Namdi, migrante nigeriana e moglie di Emmanuel Chidi Namdi ucciso a Fermo nel luglio 2016.