Giulio Regeni è il fratello minore di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. Vittime tutte di qualche losco affare che ha radici in istituzioni statali.
di Danilo De Biasio
Direttore del Festival dei Diritti Umani
Direttore del Festival dei Diritti Umani
Egitto 2016, Somalia 1994. Tre italiani che facevano domande che hanno infastidito chi non dovevano. Questo è il punto che li accomuna. Fateci caso: i depistaggi sono cominciati subito e hanno cambiato il corso delle indagini, intorbidendole, mescolando ai fatti realmente accaduti circostanze verosimili e bugie. Il risultato è che, per Ilaria e Miran da 23 anni e per Giulio Regeni da un anno, verità e giustizia sono un miraggio.
Ne parliamo perché oggi, martedì 31 gennaio, ci sarà una conferenza stampa alla Camera per tornare ad “alzare lo sguardo” sull’omicidio di Ilaria e Miran. Il sindacato dei giornalisti Rai, insieme alla Fnsi, il capogruppo del Pd in Commissione Giustizia della Camera chiederanno a tutti i mezzi di informazione di fare di più, di non accontentarsi di una versione di comodo. Come è stata la sentenza di Hashi Omar Assan, condannato nel 2002 e scagionato solo 3 mesi fa. Innocente, ma stritolato dalle bugie e dai depistaggi.
Alla conferenza stampa ci saranno anche l’avvocato D’Amati, fin dall’inizio a fianco della famiglia Alpi, e la mamma di Ilaria, Luciana. Come nel caso di Giulio Regeni è questa alleanza che ha fatto da scudo, ha impedito che calasse il sipario su una vicenda tragica. Hanno trovato il coraggio di non chiudersi nel dolore privato, anzi di farlo diventare accusa pubblica e perenne.