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Dal 17 dicembre 2007, dopo un processo partecipato, Terre des Hommes si è dotata di un Codice Etico che definisce i principi sui quali si basa il comportamento dei membri dell’organizzazione. Lo strumento si applica non solo ad amministratori, revisori, dipendenti e collaboratori della Fondazione, ovunque essi operino, in Italia o all’estero, ma anche ai consulenti esterni che agiscono nell’interesse della Fondazione e ai fornitori esterni. La diffusione del codice etico è iniziata durante l’esercizio 2008 e oggi segna i confini dentro i quali si svolge l’attività dell’intera organizzazione.
Questi i valori su cui si fonda il codice etico di Terre des Hommes
- I diritti dell’infanzia come motore dell’azione
- l’aiuto concreto e diretto alle popolazioni locali e la collaborazione con partner scelti
- l’imparzialità, la neutralità e l’indipendenza dell’azione umanitaria
- la promozione dell’uguaglianza e delle pari opportunità
- la promozione di uno sviluppo duraturo
- il rispetto delle culture locali e la promozione delle risorse locali
- l’onestà nella comunicazione
- la militanza e la professionalità dei propri operatori
- l’attenzione alla provenienza dei fondi
- la diversificazione dei donatori
- la trasparenza nella gestione dei fondi
- la promozione di un’ampia base popolare
- la promozione del volontariato attivo
Missione
“Finché un solo bambino rimarrà affamato, malato, abbandonato, infelice e sofferente, chiunque sia, dovunque sia, il movimento Terre des hommes, creato per questo scopo, si impegnerà per il suo immediato e completo soccorso ”.
Terre des Hommes è ogni giorno in prima linea per proteggere i bambini dalla violenza, dall’abuso e dallo sfruttamento e per assicurare a ogni bambino scuola, educazione informale, cure mediche e cibo.
Visione
Un mondo in cui ogni bambino possa crescere libero dalla violenza, dallo sfruttamento, dall’abuso, ricevere adeguate cure mediche e studiare senza alcuna discriminazione religiosa, etnica o politica.
Approvata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989, ratificata dall’Italia con legge del 27 maggio 1991, n. 176, depositata presso le Nazioni Unite il 5 settembre 1991. La traduzione italiana qui riprodotta è quella pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’11 giugno 1991.