Accessibilità

Il Festival dei Diritti Umani per tutt*

Il Festival dei Diritti Umani continua il percorso per favorire e implementare l’accessibilità degli eventi, dei contenuti e della comunicazione web. Come la scorsa edizione, grazie al supporto del CRABA – Centro Regionale per l’Accessibilità e il Benessere Ambientale di LEDHA (Lega per i diritti delle persone con disabilità), anche quest’anno abbiamo puntato a migliorare l’accesso e la fruibilità degli eventi nonché l’usabilità del sito e della piattaforma alle persone con disabilità.

C’è ancora molto da fare, per esempio offrire eventi culturali e artistici sempre più accessibili anche dalle persone con disabilità sensoriale, intellettiva o con esigenze di comunicazione specifiche. Le risorse a disposizione sono limitate ma il Festival dei Diritti Umani s’impegna a proseguire su questa strada.

 

FACILITAZIONI PER FAVORIRE L’ACCESSIBILITÀ DEI CONTENUTI DEL FESTIVAL

È possibile seguire l’edizione 2021 del Festival dei Diritti Umani “Algoritmocrazia” attraverso la piattaforma www.festivaldirittiumani.stream

Per tutti i contenuti video – ad eccezione dei film che sono in lingua originale, sottotitolati in italiano – è possibile attivare i sottotitoli cliccando sull’anteprima in alto a sinistra e poi sull’icona dei sottotitoli in basso a destra.

In alternativa è possibile attivare i sottotitoli anche dai propri dispositivi:

_ Per i dispositivi iOS l’applicazione per la sottotitolazione più comoda ed efficace è probabilmente Ava, che ascolta e trascrive quanto captato dal microfono del dispositivo.

_ Per i dispositivi Android, oltre alla versione Ava per dispositivi Android è possibile utilizzare anche l’app Trascrizione istantanea di Google, che è più semplice e immediata della precedente e permette anche il salvataggio dei testi tramite copia-incolla.

_ Su qualunque PC con il browser Google Chrome è possibile ottenere sottotitoli automatici usando Web Captioner. Anche in questo caso l’audio trascritto è quello captato dal computer attraverso il microfono.

 

IDENTITÀ VISIVA DI “ALGORITMOCRAZIA”

La volontà di accompagnare visivamente l’attenzione sulla questione del presente distopico in cui stiamo vivendo, all’interno di un meccanismo più o meno evidente capace di accumulare costantemente dati e informazioni, ha indotto a individuare un sistema di riferimento – a tutti gli effetti una gabbia – che diviene presenza costante nella comunicazione del festival. Su questa griglia, i contenuti (talvolta testuali, più spesso fotografici) che raccontano le attività e gli eventi tendono a disporsi con apparente casualità, pur restando continuamente connessi e in relazione tra loro. Tanto il carattere tipografico, quanto il sistema cromatico delle immagini prodotte, vogliono rimandare direttamente all’origine dell’ambiente digitale. In particolare, il font OCR-A venne ideato nel 1968 dall’American Type Founders e fu il primo carattere ad essere sviluppato per semplificare il processo di riconoscimento ottico (OCR) da parte di macchine, il suo ambito doveva essere originariamente limitato al campo bancario ma fu applicato anche ai primi computer.

Il progetto grafico è stato curato da Francesca Ceccoli e Andrea Puppa.