“La mia città natale, Haifa, in Israele, è molto orgogliosa della pacifica coesistenza tra ebrei e arabi. Ma io credo che sia molto più divisa di come appare. Ad esempio, io come ebrea non mi ricordo di aver chiacchierato con i miei vicini arabi. Ma sapevo dell’esistenza di piccole isole in questa città, dove i diversi gruppi si intersecano, e connettono tra di loro attraverso riti semplici e quotidiani”. Scrive così la regista israeliana Iris Zaki parlando del suo documentario Women in Sink, all’interno della sezione Op-Docs del sito del New York Times.
E in effetti, il salone di bellezza di Fifi è una di queste isole felici, un esempio di empatia e convivenza in una città dove il vivere quotidiano è spesso reso difficile dai pregiudizi e dai contrasti etnici e religiosi. In Women in Sink è proprio la quotidianità, i gesti di tutti i giorni, ad accomunare le affezionate clienti ebree e arabe, con la testa sul lavandino del salone di bellezza delle due proprietarie cristiane.
Women in Sink è stato proiettato in anteprima nazionale al Festival dei Diritti Umani di Milano, il 3 maggio.
Women in Sink | Teaser from Iris Zaki on Vimeo.
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