COME STAI?

Ci siamo, ecco il tema del settimo Festival dei Diritti Umani, che sarà a maggio dal 3 al 6, in una edizione che alternerà on line, prevalente, e qualche incontro in presenza. Il tema: la salute.

Il ‘manifesto’ del direttore Danilo De Biasio

Malattia è una parola che impaurisce. Cura è il termine che riaccende la speranza. Malattia e cura sono inscindibili: ci ammaliamo perché non ci curiamo di noi e del mondo che ci è accanto; ci ammaliamo per le condizioni di lavoro o di igiene, perché invecchiamo, per casualità, perché in molte zone si combatte.

Ci possiamo curare, quindi, non solo con le medicine quando la malattia è già scoppiata, ma anche con la prevenzione, con i vaccini; quando riusciamo a vivere e lavorare in ambienti salubri, quando la pace prevale sui conflitti.

Il Festival dei Diritti Umani 2022 ha scelto il tema del diritto alla salute.
Da due anni la pandemia di coronavirus ha condizionato le nostre vite, rendendo evidente la nostra interdipendenza dagli altri, dall’ecosistema (che abbiamo violentato), dalle scoperte scientifiche.
L’umanità poteva accorgersene prima? Certo, ma negli ultimi decenni ha prevalso un concetto di cura scorretto, mercificato, emergenziale.

L’edizione 2022 del Festival dei Diritti Umani, in sintonia con i 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile dell’Onu, vuole dimostrare che il diritto alla salute è un processo trasversale: riguarda la lotta alla fame e alla povertà, dipende dall’acqua pulita e accessibile, dalla lotta al cambiamento climatico, si fonda su luoghi di lavoro salubri e salari dignitosi, sulla pace e la giustizia.
Perché cura non è, appunto, solo una pastiglia: è riscoprire il welfare – benessere sociale -, risolvere le condizioni economiche che esasperano le disuguaglianze, contrastare le guerre, cambiare il modello produttivo che diffonde inquinamento ed epidemie, incentivare la ricerca scientifica perché tutti possano beneficiarne.

Come sempre il Festival dei Diritti Umani affronterà questi temi con la forza delle testimonianze e delle denunce, valorizzando le buone pratiche, coinvolgendo direttamente il nostro pubblico.