Scambiereste il colore della pelle? Possiamo chiedere ancora ai neri di pazientare per ottenere equità e giustizia? Con queste due domande John Fitzgerald Kennedy inquadrava il problema del razzismo negli Stati Uniti nel 1963. Ce lo fa riscoprire un documentario in bianco e nero girato dalla ABC che I Wonder Pictures generosamente mette a disposizione online gratuitamente in questi giorni. Una scelta voluta – scrive la casa di distribuzione – “dall’urgenza dell’omicidio Floyd che ancora una volta scoperchia il vergognoso pozzo del razzismo”. Quella pellicola racconta il passato, ma con tanti, impressionanti riferimenti all’oggi
Crisis – Behind a Presidential Commitment (di Robert Drew) racconta con 5 telecamere piazzate a Washington e in Alabama le 48 ore che diedero una seconda spallata al segregazionismo americano: dopo Rosa Parks che nel 1955 occupò un posto sull’autobus riservato ai bianchi, Vivian Malone e James Hood nel 1963 vollero iscriversi nell’Università dell’Alabama. Il Governatore dello Stato Wallace si oppose e anche di fronte alla sentenza della magistratura che autorizzava i due studenti afroamericani a frequentare quell’università, minacciò di impedirne personalmente l’ingresso. Il braccio di ferro raccontato nel documentario fu risolto più che dal Presidente JFK dal fratello Bob, allora Procuratore generale, con una serie di mosse giuridiche e mediatiche che scoprirete arrivando alla fine del documentario.
Crisis è da vedere se si vuole capire ciò che sta accadendo negli Stati Uniti in questi giorni con BlackLivesMatter: la servitù nera nelle ville del profondo Sud e i ricchi possidenti bianchi, le proteste per i diritti civili e l’America profonda, i difficili equilibri fra potere centrale e amministratori locali, la continua evocazione della religione. Sono passati 57 anni giusti giusti – i due studenti afroamericani entrarono nell’Università dell’Alabama scortati dagli sceriffi proprio l’11 giugno del 1963 – ma sembra che su molte questioni le lancette dell’orologio si siano fermate.