di Angelo Miotto, foto Leonardo Brogioni
E di colpo il vocìo nel grande corridoio di Triennale. Sono centinaia di studenti, spesso inseguiti da professori e professoresse, che si riversano dentro la Triennale di Milano. Gli spazi classici e monumentali del palazzo architettato da Giovanni Muzio sono invasi da un insieme di giacche e colori che si muovono a gruppi, verso il caffé, quattro chiacchiere, prima di essere indirizzati nel Salone d’onore al primo piano, o dentro il Teatro dell’arte o in un percorso fra laboratori e la mostra La Terra Inquieta di Triennale e un passaggio fra le Ong.
È il primo giorno del Festival dei Diritti Umani di Milano, alla sua seconda edizione.
Immagini Alberto Pagano, montaggio Alessandro Villamira
L’esordio vede protagonista il bullismo, con una battle fra due gruppi di ragazzi che si sono sfidati a colpi di repliche verbali, come ci racconta Gianluca Costantini che sarà la matita narrante del Festival.
Un bacio è il film di Ivan Cotroneo che ha dato il via alle domande e alle riflessioni sul bullismo, con gli interventi del regista, della senatrice Elena Ferrara, la giornalista Orsola Riva e del professor Luca Bernardo, del Fatebene Fratelli di Milano, che lavora con il Miur e gira il Paese per raccontare ai ragazzi come si può e si deve lottare contro il bullismo.
Nel pomeriggio ci si prepara per la lectio che vede sul palco Giancarlo Bosetti, Segretario Generale dell’associazione reset Diritti Umani, con Ferruccio de Bortoli e Ahmet Insel, politologo e giornalista turco.
Tema della lectio: Giornalismo a libertà vigilata. Una dissertazione che è partita dalla situazione turca, ma ha toccato anche altre latitudini, compresa l’Italia. Il Talk è stato trasmesso in streaming, così come accadrà per tutti gli appuntamenti del pomeriggio del Festival.
Quindi è stato il momento della vernice della mostra di Mirko Cecchi, la prima commissionata dal Festival dei Diritti Umani: Behind Zika Virus. E a chiudere il Film Clash, introdotto da Azzurra Meringolo e Laura Cappon.
Oggi si ricomincia, dai colori e dal vocìo del corridoio dagli alti soffitti della Triennale. Altre centinaia di ragazzi e ragazze, altri ospiti nella giornata internazionale sulla libertà di stampa, che vedrà nel pomeriggio le testimonianze di tanti giornalisti minacciati, in italia e all’estero. Vi aspettiamo!
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