DONNE IN ATTESA: KENYA, IL DIRITTO ALL’ACQUA POTABILE

Kenya – Meru Region
testo e foto di Alessandro Rocca

 
Era il 1995 quando Ismail Serageldin, allora vice presidente della Banca mondiale, disse: “Nel prossimo secolo le guerre scoppieranno per l’acqua”. Sono passati oltre vent’anni e molte sono le zone critiche del pianeta dove si combatte per il controllo di corsi d’acqua. Nord-Est del Kenya nelle contea del Meru e ancora più su verso Merti, Isiolo, Garbatulla, villaggi e cittadine abitate dai borana, dai samburu, dai turkana, e da molti somali, 600 Km di acquedotti che hanno portato acqua fresca e pulita a oltre mezzo milione di persone.
Questa è una zona dell’Africa dove l’acqua non è né abbondante né facilmente raggiungibile. Un bene prezioso che spesso ha dato vita a conflitti. L’accesso a questo bene primario ha avuto una forte ricaduta sulla vita sociale delle persone. Soprattutto delle donne e delle bambine, che prima dovevano percorrere anche 10 chilometri al giorno per raggiungere un corso d’acqua e caricarsi una tanica da 20 litri e poi tornare al loro villaggio. Ora la fatica non c’è più e le bambine possono andare a scuola.

DSC_0671_Photo©Alessandro_Rocca (Kenya Meru Region - Accesso all'acqua)
Photo©Alessandro_Rocca per Festival Diritti Umani