Il terzo giorno inizia con qualche nuvola e un freddo vento che soffia fra i rami verdi che incorniciano il palazzo della Triennale. I caffé con rumore di cucchiaini su ceramica, il vocìo che avverte dell’arrivo del fiume di studenti di medie e medie-superiori, che vengono smistati nel salone d’onore e nel teatro dell’Arte. Il sole è timido e si fa forza, perché si comincia. E anche il vento cala. Si parte.
di Angelo Miotto
La mattina è donne e partecipazione politica, ma anche Resistenza con una staffetta partigiana dai candidi capelli che si siede in sala fra tanti adolescenti. E il quadro non è per niente male. Anche perché dopo aver visto un film che racconta di quella storia, molti giovani hanno lasciato la sala commossi.
Alberto Pagano firma, come al solito ormai, il video della mattinata.
Nagua Alba, la più giovane deputata spagnola nelle fila di Podemos, Imen Ben Mohamed, deputata di Ennhadha hanno raccontato, moderate da Azzurra Meringolo, a duecento ragazze e ragazzi cosa significa avere il diritto ed essere entusiasti di partecipare in politica. Due storie diverse; la Tunisia liberata dal dittatore, una donna che dopo quindici anni di residenza in italia decide di lottare dentro una battaglia che porterà alla nuova Costituzione e le prime elezioni libere, dove si presenta come candidata per la circoscrizione in italia, risultando eletta e tornando a Tunisi. Nagua Alba, 26 anni, dal grande movimento del 15-M spagnolo della Puerta del Sol fino a Podemos, dove ha gestito la comunicazione sui social del movimento. lei, giovane di seconda generazione e avi egiziani oltre che spagnoli, è la più giovane deputata alle Cortes, il Parlamento spagnolo, dove rivendica un’azione politica che porti sul tavolo della discussione i bisgni reali delle persone, la capacità di fare sintesi in una nuova politica delle eccellenze di tante teste della società civile in un continuo scambio osmotico fra politica e cittadinanza. Alla fine dell’incontro un capannello di studenti la accerchia per continuare il dialogo e per esprimere le ultime curiosità.
Il nostro format/tormentone legato all’hastag del Festival #Ioalzolosguardo, è proprio nelle parole delle due deputate, una in italiano e l’altra in spagnolo.
Sergio Gonzalez Rodriguez ha dei bellissimi occhiali tartaruga sopra un viso dai lineamenti forti, scolpiti. parla con la calma della bella e nobile retorica messicana, scandendo parole scelte con cura che sono pietre rispetto al femminicidio di Ciudad Juarez e della tragica situazione dei diritti umani, per le donne e non solo, in Messico. Ricorda I giornalisti uccisi e chiede un applauso alla loro memoria e una sala di oltre duecento persone – anche questa sera – risponde calorosa. Siamo arrivati all’incontro su Uomini che odiano le donne e insieme allo scrittore e giornalista messicano c’è Sumaya Abdel Qader, che ha fondato Aisha, una associazione che lavora con donne musulmane, contro la violenza di genere.
La leggerezza, la comicità e però sempre il sorriso che lascia spazio a una riflessione: Lella Costa, che insieme a marco Balliani sta scrivendo uno spettacolo che abborderà proprio il tema dei diritti umani, ha chiuso il TALK pomeridiano, prima di arrivare alla proiezione della sera, partecipatissima, con la visione di Nous trois ou rien, l’esordio alla regia del comedian Kheiron, che rilegge la storia della propria famiglia iraniana in un toccante mix di dramma e commedia.
Pronti per il quarto giorno.
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