Festival dei Diritti Umani di Milano: 3 maggio

Arrivano a piccoli gruppi, stazionano davanti alla grande porta di ingresso de La Triennale, poi entrano. Alla fine sono diverse centinaia e ascolteranno le parole di Don Luigi Ciotti, il fondatore di Libera che aprirà la prima edizione del Festival dei Diritti Umani. Insieme a due attrici del film Lea, di Marco Tullio Giordana: Linda Caridi e Vanessa Scalera.
di Angelo Miotto
I giovani di tante scuole, non solo milanesi o della cintura, ascoltano attenti le parole di Don Ciotti. E sono rapiti dalla forza delle immagini del film, a riprova che il cinema è uno dei pilastri dell’empatia e, spesso, dell’essere informati.
Insomma, è cominciata così, come ce la racconta in questo video Alberto Pagano.

Danilo De Biasio, direttore del Festival, intervista Don Ciotti in una pausa in cui le due sale gremite di giovani stanno guardando il film.

 
Io alzo lo sguardo. È una delle parole forti di questo Festival. È una frase con cui giocheremo anche con i nostri ospiti, con il pubblico. Qui per esempio Linda Caridi, attrice e Medhin Paolos, regista del film Asmarina.

Pomeriggio con proiezioni per la sezione DOC, concorso che verrà premiato domenica 8 maggio. Con una rapida incursione di Francesca Paltenghi di UNHCR, e un video davvero bello – anche nella grafica – per una maggiore consapevolezza di tutti.

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Nadia Murad, nella fotografia di Leonardo Brogioni, con la traduttrice Nada Wael.

La voce di Nadia Murad, schiava di guerra per tre mesi dell’Isis, ha avvolto una platea di oltre duecento persone nel salone d’onore di Triennale. Un racconto drammatico, una denuncia forte, una richiesta che parla al mondo delle organizzazioni sovranazionali, internazionali per mettere fine alle violenze di Daesh.
Giancarlo Bosetti, presidente di Reset Diritti Umani, organizzatore del Festival, Marina Calloni e Marcello Flores hanno disegnato il contesto di genocidio, diritti umani e stupro di guerra.
L’incontro sulle Schiave di guerra si è fuso nella presentazione della mostra organizzata insieme ad Amnesty dedicata a Leila Alaoui, la fotografa franco-marocchina uccisa in un attentato a Ouagadougu, in Burkina Faso nel gennaio di quest’anno.
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foto Leonardo Brogioni/Polifemo Fotografia

Per finire, alle 21.00, il primo film: Fatima. In sala l’attrice Zita Hanrot, che ha raccontato i tratti caratteristici del suo personaggio in una produzione che ha già totalizzato tre prestigiosi premi.
Pronti per il secondo giorno.