Il Live Streaming del Festival per le scuole

Anche quest’anno gli eventi Edu del Festival dei Diritti Umani saranno tramessi in diretta streaming.
Una scelta che abbiamo adottato nelle precedenti edizioni, per permettere a tutti i professori e le classi che vogliano collegarsi, di poter partecipare ai lavori.

Lo streaming sarà visibile:
sul sito del Festival, www.festivaldirittiumani.it
sulla pagina Facebook, https://www.facebook.com/FestivalDirittiUmani.it/

La registrazione di ogni evento Edu verrà resa disponibile per quanti volessero riproporre i contenuti della giornata, o parte di essi, in un secondo tempo, funzionando così da archivio.

Alla fine di ogni appuntamento Edu avverranno le cosiddette ‘restituzioni’, le presentazioni ,cioè, dei lavori che sono stati promossi e realizzati all’interno del progetto A scuola di Diritti Umani, con il contributo di Fondazione Cariplo.

Per rimanere in contatto con noi compila il form sul nostro sito qui: https://festivaldirittiumani.it/scuola/

FDU MILANO – Triennale Milano giovedì 02 maggio
Teatro dell’Arte e Salone d’Onore, ore 09.30

Se questo non è più un uomo. Quando si perdono i diritti una guerra è già cominciata
La storia dovrebbe insegnare che quando si manomettono i diritti di certe categorie di persone presto scorrerà del sangue. Ci sono ancora pochi testimoni che lo possono raccontare, come ad esempio Paola Vita Finzi, ebrea italiana che ha subìto le leggi razziali fasciste, che ne discuterà con Francesca Mannocchi, autrice di “Io Khaled vendo uomini e sono innocente”, che si occupa del traffico di esseri umani. Le guerre contemporanee, spesso asimmetriche – alta tecnologia contro armi rudimentali – sono combattute in città, da milizie senza divisa. Le vittime sono spesso civili inermi e provare a salvarli è sempre più rischioso, come racconta il reportage di Bernard Genier Iraq: Dying for Mosul.

con
Francesca Mannocchi, giornalista freelance
Paola Vita Finzi, professore emerito dell’Università di Pavia

Buone pratiche:
Chiara Pira, Valentina Rizzi (ACRA)

Foto:
Gabriele Micalizzi, fotogiornalista di guerra

Proiezione:
Iraq: Dying for Mosul
di Bernard Genier
(Svizzera, 2017, 24′), (v.o. Sott.)
vincitore DIG Awards 2018, sezione Reportage Medium

Durante i combattimenti di Mosul, tanti civili sono stati salvati da un’unità di soccorso davvero speciale: una ONG d’ispirazione cristiana attiva soprattutto in teatri di guerra. Il suo fondatore è David Eubank, un ex ufficiale americano. A Mosul le sue squadre d’intervento hanno rischiato molto lavorando a pochi passi dal fronte, salvando anche alcuni bambini iracheni, raccolti sotto il fuoco dell’Isis tra i corpi senza vita dei genitori. In mezzo alla violenza della guerra, nascono storie di straordinaria umanità.

Extra:
Video-testimonianza di Vera Vigevani Jarach

Restituzione delle scuole partecipanti al progetto “A Scuola di Diritti Umani”, realizzato con il contributo della Fondazione Cariplo.

 

Milano, Triennale, venerdì 03 maggio
Teatro dell’Arte e Salone d’Onore, ore 09.30

Non è un gioco da ragazzi. Sangue e violenza invece di gioco, studio e sport
In tutte le guerre i bambini rimangono spesso orfani, possono incattivirsi, se non addirittura essere trasformati in soldati. È quanto è successo anni fa a Daniel Uche che racconterà la sua esperienza confrontandosi con lo psicologo Francesco Campione, che da anni studia come uscire da esperienze così traumatiche.

con
Francesco Campione, Professore di Psicologia Clinica, Università di Bologna
Daniel Uche, ex militante del Movimento di Liberazione del Biafra

Buone pratiche:
Massimo Seregni (Inter Campus)

Foto:
Armàti di paura, il fotogiornalista Claudio Rizzini dialoga con Roberto Mutti

Proiezione:

A piedi nudi
di Amedeo Ricucci
(Italia, 2017, 8′ 41″)
Avanzano a piedi nudi nella polvere e nel fango, dopo giorni di marcia nella foresta che separa il Bangladesh dalla Birmania. Sono i profughi Rohingya, una minoranza musulmana che il regime di Rangoon (l’attuale Yangon) perseguita da tempo e che, secondo l’ONU, sono vittime della più grave tragedia umanitaria del 2017. In 650mila sono ammassati nei campi di fortuna allestiti lungo la frontiera. In questo reportage, per la prima volta, le telecamere italiane ne documentano le terribili condizioni.

L’autore sarà presente in sala.

Extra:
Video-testimonianza di Liliana Segre

Restituzione delle scuole partecipanti al progetto “A Scuola di Diritti Umani”, realizzato con il contributo della Fondazione Cariplo.

Milano, Triennale, sabato 04 maggio
Salone d’Onore, ore 09.30

La vostra guerra vs il nostro futuro. I giovani e i cambiamenti climatici
Greta Thunberg e 1.600.000 studenti in tutto il mondo l’hanno detto con lucidità: il modello economico dominante sta ipotecando anche la loro vita. Accaparramento di beni comuni, water grabbing, produzioni e allevamenti inquinanti sono le principali cause del cambiamento climatico che, in una spirale difficilmente arrestabile, generano guerre, esodi e violenze.
con
John Mpaliza, attivista per i diritti umani e per la pace

Buone pratiche:
Silvia Maraone (IPSIA)

Foto:
Traces of Light con i fotogiornalisti Diego Ibarra Sánchez e Lorenzo Tugnoli

Proiezione:

Nelle miniere dove nascono gli smartphone di David Chierchini, Matteo Keffer
(Italia, 2017, 11′)
Il Congo è uno degli Stati più poveri del mondo: l’esito di un complesso mix di colonialismo, corruzione politica e spietate guerre civili. Eppure, il suo terreno è ricchissimo di materie preziose, ricercatissime da molte aziende. Un’abbondanza che si è rivelata una maledizione. Uno dei minerali più ambiti del momento è il coltan, fondamentale nella produzione di quasi tutti i telefoni cellulari del pianeta. Estrarlo dalle viscere della terra è così rischioso che si può definirlo un “minerale insanguinato”. David Chierchini e Matteo Keffer hanno voluto visitare le miniere del Congo e incontrare le persone che rischiano la vita nel lavorarci.

Gli autori saranno presenti in sala.

Restituzione delle scuole partecipanti al progetto “A Scuola di Diritti Umani”, realizzato con il contributo della Fondazione Cariplo.

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FDU BOLOGNA – Cinema Lumière – Cineteca di Bologna martedì 07 maggio
Sala Mastroianni, ore 9.30

La guerra in casa

In Siria la guerra ti entra in casa con i missili che cadono dal cielo o con le milizie che sfondano la porta per impadronirsi della tua vita. In Italia la guerra rischia di entrarti in casa facilitando il possesso di armi. Come fermare questa deriva?

Ospiti della giornata bolognese del Festival dei Diritti Umani, in collaborazione con il COSPE, Abdulrahman Almawwas, portavoce dei Caschi Bianchi siriani, che spiegherà cosa vuol dire combattere in una città abitata da migliaia di civili e Stefano Iannaccone, autore del libro- inchiesta “SottoTiro: l’Italia al tempo della corsa alle armi”

con
Abdulrahman Almawwas, portavoce dei Caschi Bianchi siriani Stefano Iannaccone, giornalista e scrittore

Buone Pratiche: Gianni Toma (COSPE)

Foto:
Closer: dentro il reportage, con le associazioni Witness Journal e Terzo Tropico

Proiezione:
Iraq: Dying for Mosul
di Bernard Genier
(Svizzera, 2017, 24′), (v.o. Sott.)
vincitore DIG Awards 2018, sezione Reportage Medium
Durante i combattimenti di Mosul, tanti civili sono stati salvati da un’unità di soccorso davvero speciale: una ONG d’ispirazione cristiana attiva soprattutto in teatri di guerra. Il suo fondatore è David Eubank, un ex ufficiale americano. A Mosul le sue squadre d’intervento hanno rischiato molto lavorando a pochi passi dal fronte, salvando anche alcuni bambini iracheni, raccolti sotto il fuoco dell’Isis tra i corpi senza vita dei genitori. In mezzo alla violenza della guerra, nascono storie di straordinaria umanità.

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FDU FIRENZE – Auditorium Santa Apollonia mercoledì 08 maggio
Auditorium Santa Apollonia, ore 9.30

La guerra in casa

In Siria la guerra ti entra in casa con i missili che cadono dal cielo o con le milizie che sfondano la porta per impadronirsi della tua vita. In Italia la guerra rischia di entrarti in casa facilitando il possesso di armi. Come fermare questa deriva?

Ospiti della giornata fiorentina del Festival dei Diritti Umani, in collaborazione con il COSPE, Abdulrahman Almawwas, portavoce dei Caschi Bianchi siriani che spiegherà cosa vuol dire combattere in una città abitata da migliaia di civili e Giorgio Beretta, analista di OPAL, Osservatorio permanente sul commercio delle armi leggere.

con
Abdulrahman Almawwas, portavoce dei Caschi Bianchi siriani Giorgio Beretta, analista dell’osservatorio permanente sulle armi leggere e le politiche di sicurezza e difesa (Opal) di Brescia

Buone Pratiche: La Rondine

Foto:
Kosovo e uranio impoverito, con i fotogiornalisti di TerraProject

Proiezione:

Iraq: Dying for Mosul
di Bernard Genier
(Svizzera, 2017, 24′), (v.o. Sott.)
vincitore DIG Awards 2018, sezione Reportage Medium
Durante i combattimenti di Mosul, tanti civili sono stati salvati da un’unità di soccorso davvero speciale: una ONG d’ispirazione cristiana attiva soprattutto in teatri di guerra. Il suo fondatore è David Eubank, un ex ufficiale americano. A Mosul le sue squadre d’intervento hanno rischiato molto lavorando a pochi passi dal fronte, salvando anche alcuni bambini iracheni, raccolti sotto il fuoco dell’Isis tra i corpi senza vita dei genitori. In mezzo alla violenza della guerra, nascono storie di straordinaria umanità.

 

FDU ROMA – MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo sabato 11 maggio
Auditorium e Sala Carlo Scarpa, ore 09.30

La guerra in casa

Ci sono nazioni dove la guerra ti entra in casa con i missili che cadono dal cielo o con le milizie che sfondano la porta per impadronirsi della tua vita. Ci sono città distrutte da combattimenti furiosi, dove rischiano la vita allo stesso modo, soldati, civili e soccorritori. Perché stupirsi che sempre più persone cerchino di fuggire da lì? Dopo la visione di Dying for Mosul, un reportage di Arte, ascolteremo la testimonianza di Gennaro Giudetti, operatore umanitario per Medici Senza Frontiere.

con
Gennaro Giudetti, operatore umanitario di Medici Senza Frontiere

Foto:
War Dreams + The Fighters of Maidan con i fotogiornalisti Jean-Marc Caimi e Valentina Piccinni

Gamification:
L’unica vittoria è la pace. Capire la guerra giocando a cura di Christian Elia

Proiezione:

Iraq: Dying for Mosul di Bernard Genier
(Svizzera, 2017, 24′), (v.o. Sott.)
vincitore DIG Awards 2018, sezione Reportage Medium
Durante i combattimenti di Mosul, tanti civili sono stati salvati da un’unità di soccorso davvero speciale: una ONG d’ispirazione cristiana attiva soprattutto in teatri di guerra. Il suo fondatore è David Eubank, un ex ufficiale americano. A Mosul le sue squadre d’intervento hanno rischiato molto lavorando a pochi passi dal fronte, salvando anche alcuni bambini iracheni, raccolti sotto il fuoco dell’Isis tra i corpi senza vita dei genitori. In mezzo alla violenza della guerra, nascono storie di straordinaria umanità.

Restituzione delle scuole partecipanti al progetto Dico Di No, in collaborazione con Fondazione Bruno Kessler.

Gli incontri saranno trasmessi in streaming sulla pagina Facebook del Festival
e sul sito http://festivaldirittiumani.it