Il Ministero degli Affari Esteri ha adesso una nuova figura per la tutela dei diritti umani delle persone LGBTQ+: è il diplomatico Fabrizio Petri, attuale presidente del CIDU – Comitato Interministeriale per i Diritti Umani e adesso Inviato speciale per i diritti LGBTQ+. Tra i ruoli dell’incarico: coordinare le azioni rispetto alle discriminazioni contro le persone e le comunità LGBTQ+ e favorire la decriminalizzazione dell’omosessualità nel mondo.
Grande soddisfazione per nomina Fabrizio Petri nel ruolo d’inviato speciale per diritti LGBTIQ+. #Farnesina sempre in prima linea contro intolleranze e discriminazioni. Spero sia incoraggiamento per legge che tuteli pienamente orientamento sessuale personehttps://t.co/0lY9va6AVW
— BenedettoDellaVedova🇮🇹🇪🇺 (@bendellavedova) November 10, 2021
Oggi l’omosessualità è considerata un reato in circa 70 Paesi. Alcuni di questi prevedono la pena di morte. Difendere e promuovere i diritti delle persone LGBTQ+ significa salvaguardare la dignità di tutti esseri umani e il pieno godimento dei loro diritti, contrastare ogni forma di intolleranza e discriminazione.
Sembra un atteggiamento strabico: in Italia solo pochi giorni fa una maggioranza politica trasversale ha affossato il disegno di legge contro l’omolesbobitransfobia e subito dopo si è istituita la figura dell’Inviato speciale sui diritti LGBTQ+, un incarico, almeno sulla carta, all’avanguardia per la tutela dei diritti delle persone lesbiche/gay/trans nel mondo. Italia compresa.
Per il Festival dei Diritti Umani, che ha avuto modo di conoscere il ministro Petri, la sua preparazione, sensibilità e le sue capacità, è rincuorante sapere chi si troverà a svolgere questo nuovo incarico. Con l’augurio che sia messo nelle condizioni di operare per far avanzare i diritti delle persone LGBTQ+.
Buon lavoro!