di Danilo De Biasio
Rivolte così estese negli Stati Uniti si erano già viste. Ma quelle scattate dopo l’uccisione di George Floyd, un uomo afroamericano per mano della polizia a Minneapolis, in questo 2020 hanno caratteristiche uniche: una presenza multicolore, non solo di afroamericani, un presidente come Trump alla Casa Bianca che giustifica l’uso della forza contro i manifestanti e – forse questo è il dato più rilevante – l’epidemia di coronavirus che ha acuito le disuguaglianze economiche. I diritti umani violati dalla polizia, l’uccisione del manifestante, le minacce contro i giornalisti che seguono i cortei, sono stati il fiammifero che ha scatenato l’incendio. Ma l’incendio – ha detto il sindaco di New York Bill De Blasio – sta nel razzismo strutturale dell’America.
Ne abbiamo parlato con Davide Mamone, giornalista freelance a New York.