Nadia Murad è una giovane irachena di religione yazida, testimone diretta del massacro della sua famiglia e della violenza dei miliziani dell’Isis, dei quali è stata schiava per tre mesi – prima di riuscire a scappare. Nel dicembre 2015 ha portato la propria storia al Consiglio di Sicurezza dell’ONU, raccontando la strage degli yazidi a Kocho vissuta in prima persona nell’agosto 2014, definendola un vero e proprio genocidio e denunciando la tratta di donne e bambini di origine yazida. Sopravvissuta alle violenze e agli abusi sessuali degli uomini di Daesh, è riuscita a fuggire dai suoi carcerieri e adesso è rifugiata in Germania.