dal blog di Fabio Fimiani
Nimega punta a essere neutrale per le emissioni di anidride carbonica entro il 2030. Il progetto di sostenibilità della città considerata la più antica dei Paesi Bassi è un processo amministrativo che dura da tempo.
I centosessantamila abitanti di Nijmegen (detta appunto anche Nimega) si sommano a quelli dell’adiacente Arnhem, che ne conta quasi settecentotrentamila. La riduzione dell’impatto della città passa anche da una crescita del verde urbano, pubblico e privato, per questo è stata sostenuta la riduzione dei consumi energetici degli edifici grazie alle pareti verdi. A Nimega si sono infatti diffuse le facciate degli edifici con piante rampicanti, ed è stato incentivato il recupero di spazi dove collocare alberi e arbusti. Le nuove edificazioni e il recupero del patrimonio esistente sono improntati all’efficienza energetica. Queste due azioni puntano a ridurre l’effetto isola di calore urbano che genera consumi per migliorare la climatizzazione.
Recupero dell’acqua piovana a Nimega
Anche il recupero dell’acqua piovana, e la sua gestione sostenibile, fanno parte delle azioni per migliorare l’impatto della città, che vent’anni fa ha subito danni da alluvioni. La crescita della capacità di assorbimento dell’acqua piovana fa parte dei provvedimenti di adattamento al cambiamento climatico. I privati sono coinvolti in vario modo in questo processo amministrativo, che ha visto Nimega candidata ad essere Capitale Verde d’Europa per il 2016. Ci sono aziende che si sono impegnate riducendo il proprio impatto aderendo alla certificazione di processo e di prodotto Ecolabel, tra queste quelle del settore turismo. Anche nella vicina agricoltura è arrivata questa impostazioni con coltivazioni biologiche, come quelle di pomodoro, dove i consumi di energia e di acqua delle serre sono stati razionalizzati