Take a look from a different angle – Raccontare una diversa storia

Reset-Diritti Umani ha avviato per l’anno scolastico 2019-2020, nell’ambito del progetto di Educazione alla Cittadinanza Globale Start the Change cofinanziato dalla Commissione Europea, il progetto formativo “Take a look from a different angle – Raccontare una diversa storia”, rivolto alle classi delle scuole superiori.

Lo scopo è quello di aiutare gli studenti ad imparare a leggere, per mezzo di un approccio critico, le immagini dei migranti sui media, così da poter proporre delle nuove narrazioni prive di stereotipi e maggiormente veritiere. Solitamente i mass media non spiegano le ragioni che stanno dietro alle ondate migratorie, ma contribuiscono ad alimentare l’odio verso ciò che viene percepito come “altro”; per questo motivo l’educazione all’utilizzo delle immagini nei media, è utile per il raggiungimento di uno sviluppo sostenibile.

Il programma, suddiviso in quattro mesi, accompagna i partecipanti ad un’alfabetizzazione alla fotografia, mirata a una maggiore consapevolezza sia nella produzione di immagini che nella loro interpretazione. Alla fine del percorso, gli studenti, in autonomia ma con il sostegno dei formatori, realizzano racconti audiovisivi capaci di mettere in relazione le migrazioni con le diseguaglianze economiche dei paesi e delle situazioni da cui provengono i protagonisti. Gli incontri, in maggioranza interattivi, si svolgono in parte all’interno delle scuole e in parte fuori. Il progetto include la partecipazione alla Sezione EDU del Festival dei Diritti Umani.

Le classi che hanno aderito al progetto nell’as 2019/20 sono le seguenti:

  • la 2°E, 2°B, 2°C, 3°M del Liceo Artistico di Brera – Milano;
  • la 4°A dell’IIS Cardano – Milano;
  • la 2°ARG, 3°ARG dell’IIS Caterina da Siena – Milano;
  • la 5°G dell’ITIS G. Feltrinelli – Milano;
  • la 3°F dell’ITSOS Albe Steiner – Milano;
  • la 4°B dell’ITSOS Marie Curie – Milano;
  • la 3°E del Liceo Scientifico Albert Einstein – Milano;
  • la 3°TIF A, la 4°TIF A, la 3°ODO A e la 4°ODO A dell’ISIS Da Vinci – Firenze.

 

L’impatto del Covid-19 e i prodotti finali 

Lo scoppio del Covid-19 ha colto il progetto Take a Look from a Different Angle / Raccontare una diversa storia nel pieno della sua attività. La chiusura delle scuole e il lockdown hanno costretto formatori e alunn* a rivedere i progetti, reinventare modi di incontrarsi e di lavorare in gruppo.  Nonostante le difficoltà le studentesse e gli studenti sono stati in grado di reinventare e portare a compimento 25 lavori finali. Si tratta di 25 audiovisivi che raccontano le migrazioni in maniera diversa rispetto a come ci abituano i media e una certa politica. Sono storie di persone che hanno nomi, ambizioni, sogni e ricordi; che in Italia sono arrivate e che dall’Italia sono partite per cercare lavoro, per fare carriera, per seguire la famiglia o per ritrovare una casa. Storie che dal dopoguerra arrivano ai giorni nostri, per ricordarci che migrare è un diritto e che a nessuno dovrebbe essere negata la possibilità di prendere in mano il proprio destino e costruirsi il futuro.

 

 

I formatori del progetto

Leonardo Brogioni

Nato a Firenze nel 1965, si trasferisce a Milano nel 1987 dove si diploma alla scuola di fotografia del Centro Formazione Professionale della Regione Lombardia “Riccardo Bauer” (ex “Umanitaria”) nel 1989. Dal 1993 è Giornalista pubblicista. Nel 1998 vince il Premio AFIP per la fotografia italiana di ricerca nella sezione reportage. Dal 2000 a tutt’oggi è docente di Fotogiornalismo al corso serale di fotografia dell’Istituto Europeo di Design di Milano. È stato uno dei fondatori, presidente e direttore artistico dell’associazione culturale Polifemo che ha operato fino al 2016 nell’ambito della cultura fotografica presso la Fabbrica del Vapore a Milano. Ha collaborato e fatto parte del consiglio direttivo dell’associazione Fotografia&Informazione fino al 2018. Nel 2009, insieme a Matteo Scanni e Angelo Miotto, realizza l’inchiesta “L’Italia chiamò” (libro+documentario Edizioni Ambiente collana VerdeNero) con la quale riceve il Premio L’Anello Debole e il Premio Giornalistico Claudio Accardi. È docente di fotogiornalismo presso IED Milano e al Master di Giornalismo dell’Università Cattolica di Milano. È responsabile e curatore dei contenuti iconografici del Festival dei Diritti Umani di Milano.

Marco Capovilla

Nato a Padova, ha studiato Scienze dell’Informazione all’Università di Pisa, e Biofisica alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Ha svolto ricerche scientifiche sul sistema visivo, presso il CNR e presso l’Università della California a Berkeley, pubblicando numerosi articoli su riviste scientifiche internazionali. Da metà degli anni ottanta è fotografo professionista e giornalista pubblicista. Collabora con testate ed editori italiani e internazionali spaziando, nei suoi reportage e articoli, dai temi del sociale alla geografia, dalla divulgazione scientifica all’ambiente, dai beni storico-artistici all’architettura. Scrive sui temi riguardanti (e i problemi sollevati dal) l’uso delle immagini nei media, in particolar modo per Fotografia & Informazione, Associazione Italiana Giornalisti dell’Immagine (www.fotoinfo.net) di cui è stato per molti anni presidente, e per Scienza in Rete (https://www.scienzainrete.it/). Insegna informazione visiva e fotogiornalismo in varie università italiane. Tra queste, il Master in Giornalismo dell’Università IULM, il Politecnico di Milano, il centro di formazione Bauer, la SISSA di Trieste e il consorzio universitario IES Abroad (a studenti americani). Segue e coordina da molti anni progetti di alfabetizzazione ai linguaggi dei media nelle scuole medie superiori.

Photo credit Leonardo Brogioni e Marco Capovilla