Ecco i vincitori della sezione DOC #FDUmilano, rassegna curata da Sole luna festival che ha selezionato, fra gli oltre 400 pervenuti da tutto il mondo, 19 produzioni in concorso e 3 fuori concorso con il meglio del cinema del reale internazionale.
Premio della Giuria al miglior documentario > Dead Ears di Linas Mikuta (Lituania 2016, 42’)
Premio Reset DOC Dialogues on Civilizations-Diritti Umani > Dönüş-Return di Valeria Mazzucchi (Italia 2017, 50’)
Menzione Speciale della giuria a P.E. Class di Jabar Salehi (Iran 2015, 15’)
Premio della Giuria al miglior documentario > Dead Ears di Linas Mikuta (Lituania 2016, 42’)
MOTIVAZIONE: per l’essenzialità sontuosa con cui viene raccontata una storia universale di struggente difficoltà di dialogo, e per la delicatezza con cui riesce a descrivere un rapporto di amore che implode in tensione e rabbia, catturando con immagini potenti – e allo stesso tempo semplici e folgoranti – una realtà che acquista una dimensione sempre più simbolica e astratta, il premio della Giuria al miglior documentario va a Dead Ears di Linas Mikuta.
MOTIVAZIONE: per la capacità di trasmettere la trasformazione politica di un paese, la Turchia, attraverso lo sguardo e la vita professionale e privata di un corrispondente estero, in un film immerso nell’attualità più recente e il caso Gabriele Del Grande è solo uno degli oltre 100 giornalisti incarcerati sotto il governo di Erdogan.
Ancora oggi si legge di violazioni di diritti umani e della libera informazione su cui la politica di Erdogan ha attuato un giro di vite con la soppressione del pluralismo di voci e di comunità così identitarie per la Turchia. Il percorso del protagonista segue per oltre vent’anni la storia Turca, una promessa non mantenuta di una strada multietnica, democratica e multireligiosa, in un paese di maggioranza musulmana. Il premio Reset per i diritti umani va a Dönüs / Return di Valeria Mazzucchi.
Premio della Giuria al miglior documentario > Dead Ears di Linas Mikuta (Lituania 2016, 42’)
MOTIVAZIONE: per l’essenzialità sontuosa con cui viene raccontata una storia universale di struggente difficoltà di dialogo, e per la delicatezza con cui riesce a descrivere un rapporto di amore che implode in tensione e rabbia, catturando con immagini potenti – e allo stesso tempo semplici e folgoranti – una realtà che acquista una dimensione sempre più simbolica e astratta, il premio della Giuria al miglior documentario va a Dead Ears di Linas Mikuta.
Premio Reset DOC Dialogues on Civilizations Diritti Umani > Dönüş-Return di Valeria Mazzucchi (Italia 2017, 50’)
MOTIVAZIONE: per la capacità di trasmettere la trasformazione politica di un paese, la Turchia, attraverso lo sguardo e la vita professionale e privata di un corrispondente estero, in un film immerso nell’attualità più recente e il caso Gabriele Del Grande è solo uno degli oltre 100 giornalisti incarcerati sotto il governo di Erdogan.
Ancora oggi si legge di violazioni di diritti umani e della libera informazione su cui la politica di Erdogan ha attuato un giro di vite con la soppressione del pluralismo di voci e di comunità così identitarie per la Turchia. Il percorso del protagonista segue per oltre vent’anni la storia Turca, una promessa non mantenuta di una strada multietnica, democratica e multireligiosa, in un paese di maggioranza musulmana. Il premio Reset per i diritti umani va a Dönüs / Return di Valeria Mazzucchi.
Menzione Speciale della giuria > P.E. Class di Jabar Salehi (Iran 2015, 15’)
MOTIVAZIONE: per il tocco leggero che accarezza una realtà di confine – tra Iran e Iraq, tra desiderio e possibilità, tra passione e futuro – attraverso lo sguardo dei bambini e la loro innocente ma inarrestabile voglia di “giocare” che s’infrange sul “campo minato” degli assurdi e incomprensibili giochi di potere dei “grandi”, la menzione speciale della giuria va a P.E. Class di Jabar Salehi.