ITALIA. VIOLENZA DI GENERE, LA CIRCOLARE CHE MANCAVA (E CHE IN FRETTA E FURIA ARRIVO’)

L’altra metà del cielo, le drammatiche storie di violenza e le tutele previste dalla legge, ma che rimangono lettera morta per la mancanza di regole attuative.

La denuncia è della Cgil e va diretta negli uffici dell’Inps: la responsabile delle politiche di genere della Cgil nazionale, Loredana Taddei, scrive in un comunicato: “Ancora nessuna tutela per le lavoratrici che subiscono violenza e decidono di intraprendere percorsi di protezione, nonostante l’introduzione nel decreto attuativo del Jobs Act (D.lgs. 80/2015) che  prevede per queste donne il congedo dal lavoro”.
“La legge – spiega la dirigente sindacale – prevede per le lavoratrici dipendenti, sia pubbliche che private, e per le collaboratrici a progetto, inserite in percorsi di protezione relativi alla violenza di genere, il diritto di astenersi dal lavoro per motivi connessi al loro percorso di protezione per un periodo massimo di tre mesi”. “A distanza di quasi un anno dall’entrata in vigore del decreto – avverte Taddei – tale diritto è ancora scritto sulla carta e non è esigibile. La

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infografica tratta da www.repubblica.it

“Questi ritardi nell’applicazione sono estremamente gravi, perché – prosegue la responsabile delle politiche di genere Cgil nazionale – l’esposizione alla violenza è legata anche alle condizioni occupazionali ed economiche peggiorate con la crisi. La mancanza di un lavoro e di un reddito impedisce di recidere il legame con mariti, compagni o familiari violenti. Il contrasto alla violenza di genere passa anche da qui. I dati sulle donne che subiscono o hanno subito violenza nel nostro Paese sono drammatici: quasi 7 milioni, un terzo della popolazione femminile tra i 16 e i 70 anni. Contrastare questo odioso fenomeno è doveroso, a partire dalla applicazioni delle leggi. Troppo spesso – conclude Loredana Taddei – il governo ha propagandato azioni a vantaggio delle donne che poi sono rimaste a lungo lettera morta”.
Aspettando la replica dell’Inps rimane la realtà delle cose: per diritti da conquistare e rivendicare il fattore tempo e la certezza dell’attuazione delle norme non possono aspettare i tempi delle non-scelte e della burocrazia.
AGGIORNAMENTO ORE 19.15
Da dieci mesi assente, dopo la denuncia e il rumore sui social causati dalle dichiarazioni che avete letto qui sopra, la circolare fantasma è arrivata.
Poteva arrivare prima? Una domanda forrse retorica. In ocni caso eccola qui.
scarica la circolare