Giano, antichissimo dio dei Romani, era bifronte: guardava il passato con una parte e il futuro con l’altra. Governava le fasi di passaggio: per le stagioni, per le leggi, per i commerci. E come Giano ciascuno di noi, in questo periodo di pandemia, guarda il tempo passato, con gli strumenti, i punti di vista, le abitudini di un tempo e contemporaneamente scruta la tecnologia, gli approcci, le novità di un futuro ancora non definito.
La Milano Digital Week si posiziona in questa fase di passaggio per provare a rendere meno indefiniti i giorni a venire. Nel campo del lavoro, dell’economia, dell’urbanistica ma anche del divertimento, della formazione.
Il coronavirus come spartiacque. Tra i promotori dell’iniziativa – che si svolgerà completamente online dal 25 al 30 maggio – c’è Carlo Noseda, presidente di IAB Italia, convinto che “d’ora in avanti vivremo e lavoreremo simultaneamente in due mondi: quello fisico e quello digitale che si influenzeranno reciprocamente innescando nuove dinamiche economico-sociali di cui tener conto”.
Anche il campo dei diritti umani deve fare i conti con questi cambiamenti, perché alcune criticità aumentano nelle emergenze: come ha spiegato bene la nostra Elisa Gianni in questo articolo sono in crescita le limitazioni alla libertà d’espressione, droni e app ci controllano sempre più capillarmente, fasce di bambini e ragazzi sono segregate in casa senza poter studiare o giocare. Che ruolo gioca la tecnologia? La Milano Digital Week si interroga su come conciliare privacy e sicurezza, ma prevede conversazioni con aziende che promettono di ridurre le disuguaglianze come per esempio il digital divide per gli studenti. Noi come Festival dei Diritti Umani parteciperemo perché invitati a interrogarci su come la cultura può contribuire alla famosa “Fase 3”, quella della ripartenza. Ne parleremo venerdì 29 maggio, dalle 17 alle 18, invitati da Ateatro e Bolzano 29, con la collaborazione di Trovafestival. Insieme al nostro direttore Danilo De Biasio ci saranno Davide Barbato, direttore artistico di Play with food, Enrico Casagrande e Daniela Nicolò fondatori di Motus e direttori artistici di Santarcangelo Festival, Fabrizio Gavosto, direttore artistico di Mirabilia e Fabrizio Trisciani direttore artistico di Straligut Teatro. Porteremo il nostro punto di vista e un bilancio su come è andata l’ultima edizione del Festival dei Diritti Umani, la prima esclusivamente in livestreaming.