Bufale e barconi: l’immigrazione nell’epoca del rancore

Prendete la popolazione dell’Italia, aggiungete quella dell’intera Svizzera e immaginate che queste due nazioni si svuotino completamente perché in fuga da guerre, carestie, disastri ambientali, persecuzioni. Solo così avrete un’idea quantitativa dei rifugiati nel mondo. Sono oltre 70 milioni secondo le stime dell’Onu: numeri impressionanti che spiegano come l’intero pianeta è coinvolto in un fenomeno duraturo e probabilmente in peggioramento. Pensate che nel 2000 i rifugiati erano la metà degli attuali: in meno di vent’anni quanto sono peggiorate le condizioni vitali per così tante persone.

Ma i dati dell’Onu dicono di più. E quel che dicono non piacerà ai “cattivisti”, politici e operatori della comunicazione che istiga all’odio. Per esempio l’80% di queste 70 milioni di persone si sposta all’interno del proprio paese o di quelli confinanti. O che le nazioni più ricche ospitano in percentuale molti meno rifugiati di quanti ne accolgano nazioni agli ultimi posti delle classifiche per il PIL.

Non è una novità per chi segue con onestà e precisione il fenomeno migratorio: una parte dei mass media e una parte della politica storpia i dati, inventa bugie, fabbrica menzogne per rendere invivibile la nostra società. E per combattere questa pericolosa tendenza il Festival dei Diritti Umani, insieme a Radio Popolare e Osservatorio Diritti ha organizzato una serata per contrapporre i dati alle bufale. Protagonisti dell’incontro Carlotta Sami, portavoce dell’Unhcr e i due giornalisti Lorenzo Bagnoli e Francesco Floris che hanno scritto il libro “Immigrazione oltre i luoghi comuni”.

Appuntamento alle 21 del 25 giugno, all’Auditorium Demetrio Stratos, via Ollearo 5, Milano. I posti sono limitati: prenotazioni al link http://bit.ly/FattiControBufaleImmigrazione