Niente prigione e tremila euro di multa per Cédric Herrou, l’agricoltore della Vallé de la Roya (Nizza), accusato di aver aiutato illegalmente dei migranti a passare la frontiera italo-francese. Rischiava fino a cinque anni di carcere, la richiesta da parte dell’accusa era di otto mesi, alla fine è arrivata l’assoluzione.
Cédric è una delle figure simbolo, grazie alle politiche repressive sui migranti, dei cosiddetti delitti di solidarietà (https://altreconomia.it/leuropa-la-solidarieta-aiutare-migranti-diventa-reato/).
Legislazioni e interventi di polizia alle frontiere da una parte e decine di persone che si adoperano, dall’altra, per trovare una soluzione e un passaggio per chi arriva dal ‘viaggio’.
La storia di questo agricoltore bio è anche nella lettera che la madre ha inviato nei mesi scorsi alle autorità, in cui si rivendica l’azione politica e umanitaria di Cédric anche grazie alla sua educazione, cresciuto in una famiglia abituata ad ospitare e aiutare chi avesse bisogno.
Nella valle sopra Nizza ci sono altri tredici casi denunciati alla magistratura per questi delitti di solidarietà; non resta che vedere se la sentenza di oggi possa risultare un precedente significativo – a livello mediatico sicuramente – per il futuro dei procedimenti.
Il confine fra Italia e Francia rimane chiuso per esplicita richiesta delle autorità francesi, che continueranno pattugliarlo fino al 15 luglio 2017. Per tenere alta l’attenzione sulla vicenda, gli attivisti francesi hanno diffuso il manifesto “Solidarietà, più che mai un reato?”
Amnesty International France ha denunciato ilm respingimento sistematico verso l’Italia dei migranti che arrivano nel Sud della Francia, senza che si svolga un approfondimento sulla loro situazione, contrariamente a quello che dispone la legge.
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