L’impatto del cambiamento climatico ha già iniziato a farsi sentire in tutto il mondo, ma nei prossimi anni ad esserne maggiormente colpita sarà l’Asia, zona in cui vive un terzo della popolazione più povera del nostro pianeta. Se nei prossimi anni non si arriverà ad una soluzione concreta e a delle misure efficaci per combattere il cambiamento climatico nel continente asiatico, tutti i progressi economici e scientifici raggiunti dagli Stati che lo costituiscono si ridurranno drasticamente.
In uno studio portato avanti dall’Asia Developement Bank, si è dimostrato che alla fine di questo secolo la temperatura nel continente asiatico aumenterà di ben 6 gradi centrigradi. Alcuni paesi come Tajikistan, Afghanistan, Pakistan e alcune regioni della Cina registreranno un aumento ancora più elevato, di circa 8 gradi. Fermo restando che il limite stabilito durante la conferenza sul clima di Parigi (COP21) è di 2 gradi. Tutto ciò porterà a ulteriori aumenti per quanto riguarda il livello dell’acqua, le tempeste distruttive, la siccità, e la quantità di alluvioni in luoghicon estese zone costiere come l’Indonesia. Se il cambiamento climatico non verrà affrontato in una maniera adeguata, il 50% delle terre agricole e in particolar modo le coltivazioni del riso in Indonesia, nelle Filippine e nel Vietnam spariranno.
La denutrizione legata al cambiamento climatico porterà alla morte di 26 mila bambini (con meno di 5 anni di età). Il numero di giorni caldi nel continente asiatico aumenterà 10 volte rispetto al dato attuale, mentre le perdite causate dalle alluvioni ammonteranno a 52 miliardi di dollari l’anno. L’ecosistema marino invece si troverà in grave pericolo e tutte le barriere coralline collasseranno a causa dello sbiancamento di massa.
Se i paesi asiatici decideranno di salvare loro stessi dal cambiamento climatico, riusciranno a salvare anche il resto del pianeta. Il continente asiatico è il maggiore emittente mondiale di gas a effetto serra. Ogni anno 3,3 milioni di persone muoiono in paesi come l’India, il Pakistan e il Bangladesh a causa dell’inquinamento dell’aria e un gran numero di anziani perdono la vita a causa delle temperature elevate; queste stanno mettendo in pericolo anche l’approvvigionamento energetico del continente, che continuerà a dipendere fortemente dai combustibili fossili. La capacità delle centrali termiche sarà ridotta a causa della scarsità di acqua di raffreddamento così come la capacità delle centrali idroelettriche a causa dell’alterazione dei modelli di precipitazioni.
La Cina è il paese più inquinante al mondo ed è responsabile di un quarto delle emissioni di gas a effetto serra del pianeta. Il processo di industrializzazione cinese, iniziato negli anni ’70, ha portato sia al miglioramento delle condizioni di vita di centinaia di milioni di persone ma nello stesso tempo anche allo sfruttamento intensivo delle risorse naturali e all’innalzarsi dei livelli d’inquinamento. Un altro paese fortemente inquinante è l’India, che contrariamente al resto del continente asiatico ha aumentato le sue emissioni di carbonio del 5% nel 2016 anziché ridurle. Se usata, l’energia verde in India potrebbe portare un cambiamento notevole alla questione ambientale mondiale.
Ecco alcune campagne ambientali attive nel continente asiatico:
Stop Climate Change Campaign
Questa è una campagna di Green Peace East Asia rivolta a sensibilizzare la popolazione asiatica e particolarmente quella cinese sull’impatto del loro paese sul cambiamento climatico mondiale. Questa campagna ha lo scopo di spingere il governo cinese a imporre alle imprese di trovare un sostituto al carbone, di entrare a far parte dei negoziati internazionali sul cambiamento climatico per comprenderne le conseguenze, aumentare i loro investimenti in fonti di energia rinnovabile e stabilire dei limiti rigidi da non oltrepassare.
South Asia Adaptation Campaign
Questa campagna è promossa dall’organizzazione Climate Tracker e ha lo scopo di incoraggiare la popolazione sud asiatica e in particolare i giovani a spiegare tramite articoli, video e foto le maggiori problematiche climatiche che la loro regione sta affrontando in modo da sensibilizzare il resto del mondo sulle situazioni in cui si trovano. I partecipanti dovrebbero inoltre proporre azioni e nuove soluzioni per tenere la temperatura globale al di sotto degli 1.5 gradi centigradi.
Let’s Divest campaign
Questa è una campagna dell’organizzazione 350 Japan che ha lo scopo di incoraggiare le persone a spostare il proprio conto bancario in istituti “Earth Friendly”, che contrariamente alla maggior parte delle banche giapponesi investono i flussi di denaro in progetti a favore dell’energia rinnovabile e non finanziano altri progetti che utilizzano l’energia nucleare e combustibili fossili (come carbone, petrolio e gas), considerati i maggiori responsabili dell’inquinamento ambientale del pianeta.
The Big Shift Global
Questa campagna è stata organizzata dal Indian Youth Climate Network con lo scopo di fare appello alla Banca Mondiale a tagliare i suoi finanziamenti nel campo combustibili fossili e finanziare progetti che favoriscano l’energia pulita, sostenibile e rinnovabile. Ha inoltre lo scopo di sensibilizzare la popolazione indiana sui benefici che l’utilizzo dell’energia rinnovabile porterebbe ai loro stili di vita, e sui danni che i combustibili fossili provocano all’ambiente.
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