La notizia è corsa sulle agenzie, fino ad arrivare nelle stanze del Festival dei Diritti Umani. Felicità, soddisfazione, anche orgoglio quando abbiamo visto Nadia Murad insignita di un premio così noto e utile per diffondere sempre più i suoi messaggi, la sua testimonianza. Il Premio è stato assegnato ai due “per i loro sforzi per mettere fine alle violenze sessuali nei conflitti armati e nelle guerre”. Nadia Murad schiava di guerra, dove lo stupro è arma particolarmente odiosa, Denis Mukwege ginecologo che ha combattuto contro questo orrore.
Nadia Murad è stata ospite della prima edizione del Festival, quando ancora la sua storia e quella del popolo yazida non era molto nota. Era il 2016 e ricordiamo il silenzio della platea di centinaia di studenti che ascoltavano la sua drammatica e cruda testimonianza. Una voce esile, in una grande sala, decine di occhi e il fiato sospeso. Il valore della testimonianza, che ha significato per Nadia Murad esporsi in prima persona per raccontare le violenze commesse su di lei, sulle schiave di guerra dell’Isis, sugli Yazidi.
Qui di seguito riportiamo alcune delle cronache e degli articoli che raccogliemmo per quell’occasione.
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Questo il disegno realizzato da Gianluca Costantini per rendere omaggio al Premio Nobel Nadia Murad.