Contro le politiche dei muri e per un’Europa dell’accoglienza: il 25 marzo alle 15,30 Amnesty International, insieme a numerose altre sigle da sempre impegnate al fianco di migranti, rifugiati e richiedenti asilo, dà appuntamento sulle acque del Tevere per la manifestazione #NOTMYEUROPE.
#NOTMYEUROPE: chiediamo un’Europa più accogliente e umana
La mobilitazione ha scelto proprio la data dell’anniversario dei 60 anni dalla firma dei Trattati di Roma per chiedere ai rappresentanti dei vari governi che sono ospiti della Capitale un approccio più umano e accogliente verso chi fugge da guerre, persecuzioni o povertà.
L’installazione sul fiume Tevere
Lungo il fiume Tevere è prevista una imponente installazione che riproduce l’impatto delle politiche dei muri sulle persone in cerca di sicurezza in Europa.
Sul palco è in programma il reading di Moni Ovadia e Edoardo Buffoni dal titolo “Un uomo sopravvissuto al viaggio“. Previsti gli interventi di Emma Bonino, Luigi Manconi, Gad Lerner e quelli delle organizzazioni promotrici.
“Muri, blocchi e accordi disumani con paesi in Africa, Asia e Medio Oriente condannano persone in cerca di sicurezza a viaggi sempre più spesso mortali o le respingono verso la sofferenza che si sono lasciati alle spalle – dichiarano le organizzazioni –. Il destino di migranti e rifugiati ci riguarda. La strage nel Mediterraneo deve finire, attraverso l’apertura immediata di canali d’ingresso regolare e protetto. Mostriamo ai leader l’altra faccia dell’Europa, che vogliamo accogliente e solidale“.
Le associazioni coinvolte nella manifestazione #NOTMYEUROPE
#NOTMYEUROPE è promossa da tante organizzazioni della società civile impegnate in prima linea sulla migrazione. Tra le altre, oltre all’adesione di Amnesty International, Medici Senza Frontiere, A buon diritto, Amref, Arci nazionale, Baobab Experience, Centro Astalli, CIR – Consiglio Italiano per i Rifugiati, Comitato 3 Ottobre, Intersos, Legambiente Onlus, MEDU – Medici per i Diritti Umani, R@inbow for Africa – R4A, Save the Children, Sea-Watch, Terre des Hommes.
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