I figli di Daphne Caruana Galizia dicono che il viola era il suo colore preferito. Il viola della copertina è un omaggio per lei. E per tutti i giornalisti uccisi perché volevano raccontare i fatti senza guardare in faccia nessuno. Per garantire il diritto di sapere.
Oggi, nel giorno della sua uccisione, il portavoce di Amnesty International ha lanciato un appello: «in nome di Daphne, il 16 ottobre sia la giornata del giornalismo per i diritti umani» – ha proposto Riccardo Noury – «una Giornata dedicata ai giornalisti e alle giornaliste che, in Italia e altrove nel mondo, si battono in difesa dei diritti umani: denunciando gli orrori delle guerre, criticando le politiche governative, rivelando le relazioni pericolose tra criminalità e poteri economici e politici».
La proposta è emersa durante la conferenza stampa convocata alla Federazione Nazionale della Stampa Italiana che continua a chiedere alle autorità di Malta di individuare i mandanti dell’omicidio di Daphne Caruana Galizia, assassinata per quello che aveva scoperto sulle commistioni tra mafia e politica. «Si potrebbe fare – ha aggiunto il portavoce di Amnesty Italia – a partire dal prossimo 16 ottobre. Per portare avanti il suo lascito di grande giornalista, donna e madre e per continuare a chiedere verità e giustizia per lei e per tutti i giornalisti minacciati, arrestati, assassinati nel mondo per aver dato del loro lavoro l’interpretazione più nobile: difendere i diritti umani».