Ritratti delicati ed empatici, realizzati all’interno del centro di musica inclusiva Altravoce, che raccontano momenti di studio nell’Orchestra Inclusiva e spostano l’attenzione sulle abilità dei musicisti. Scrive l’autrice: “Non si puo guarire da nessuna forma di disabilita ma si puo impazzire di gioia, sentirsi accolti, sentirsi capaci, e poter realizzare i propri sogni. Possiamo permettere alle persone con disabilita di vivere una vita degna di essere vissuta.” Silvia Franzoni vive tra Milano e la Valcamonica. È esperta in percorsi educativi e riabilitativi musicali e multimodali – individuali e di gruppo – per la fragilità e il disagio psichico e mentale, avendo conseguito il master di Musico Terapia Orchestrale presso Esagramma, centro di eccellenza formativa della Regione Lombardia. Ha frequentato il Biennio Specialistico in Fotografia presso l’Accademia di Belle Arti di Brera e il master di specializzazione in Fotografia all’Istituto Europeo di Design di Milano.
La presentazione del progetto di Silvia Franzoni durante il Festival dei Diritti Umani 2020
Oggi non siamo abituati alla parola definitivo. Nello stato liquido in cui viviamo ci è difficile avere a che fare con la fissità di qualcosa che non può mutare, qualcosa che resterà com’è per sempre. Quando parliamo di disabilità parliamo proprio di una condizione a carattere DEFINITIVO, che interessa la sfera psichica o fisica di una persona che di default farà i propri passi nella vita dovendo sempre avere a che fare con conseguenze nell’ambito del linguaggio, del comportamento e delle relazioni sociali. Una persona con disabilità non “guarirà” dall’autismo, non “guarirà” dalla sindrome di Down… perché dalla disabilità non si guarisce. Ma allora qual’è secondo voi la mission che spinge oggi terapeuti, educatori, musicisti, psicologi, a lavorare nell’ambito della disabilità? Permettere alle persone con disabilità di vivere una vita degna di essere vissuta. Queste immagini sono state realizzate all’interno del centro di Musica Inclusiva Altravoce. Sono scene che raccontano momenti di studio nell’Orchestra Inclusiva e vorrebbero spostare l’attenzione sulle abilità dei musicisti che la compongono e su come, con i giusti alleati, essi possano essere i protagonisti della loro vita accedendo allo studio, alla cultura, alla vita adulta. Il Centro Altravoce parte dalle abilità della persona che assiste e struttura i suoi interventi giorno dopo giorno contribuendo ad affinarne di nuove. Non si può guarire da nessuna forma di disabilita’ ma si può impazzire di gioia, sentirsi accolti, sentirsi capaci, e poter realizzare i propri sogni.
Silvia Franzoni