Spiegare la mafia ai bambini. Presentazione di “La mia corsa” di Francesca La Mantia

Il Comune di Milano organizza l’evento LA MIA CORSA. LA NUOVA SFIDA LETTERARIA DI FRANCESCA LA MANTIA PER SPIEGARE LA MAFIA AI BAMBINI (online, mercoledì 25 maggio 2021, ore 18) – cui partecipano Francesca La Mantia, scrittrice, regista e insegnante, l’eurodeputata Caterina Chinnici figlia del magistrato Rocco Chinnici, l’ing. Salvatore Borsellino fondatore del Movimento delle Agende Rosse e fratello del magistrato Paolo Borsellino, e Diana De Marchi, Presidente della Commissione Pari Opportunità e Diritti Civili. Modera: Danilo De Biasio, direttore del Festival dei Diritti Umani. L’evento è accompagnato dai video-saluti del Sindaco di Milano Giuseppe Sala.

 

 

Obiettivo del libro è quello spiegare ai bambini, combinando fantasia con concretezza e fatti realmente accaduti, la Palermo degli anni ’80, le guerre di mafia, il coraggio di magistrati come Rocco Chinnici, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, e il duro lavoro dei poliziotti della Squadra Mobile della città.

Mio padre diceva sempre che le leggi più avanzate e il contrasto giudiziario e di polizia, pur fondamentali, non possono bastare per sconfiggere la mafia se non c’è al tempo stesso una svolta delle coscienze, un cambiamento culturale i cui primi protagonisti per lui non potevano che essere i più giovani, nei quali riponeva profonda fiducia. Ed essenziali nell’impegno civile di Rocco Chinnici sono stati proprio gli incontri nelle scuole. Lui fu il primo a farli, per spiegare direttamente ai ragazzi il valore della legalità, per parlare loro dei pericoli derivanti dall’oppressione mafiosa, per indicare loro la strada della cultura come vero strumento di libertà – afferma Caterina ChinniciDa quell’esperienza della Sicilia di fine anni Settanta e primi anni Ottanta a oggi, tanto è cambiato in meglio, sul fronte della repressione come su quello della prevenzione, ma la guardia va sempre tenuta altissima e il messaggio culturale ai giovani rimane un aspetto importantissimo della battaglia contro alla criminalità organizzata, che non è ancora vinta malgrado i grandi risultati ottenuti dallo Stato negli anni, purtroppo anche al prezzo di tante vite sacrificate. È una battaglia che continua e per la quale è indispensabile il contributo di tutti”.

Grazie a questi personaggi, in una città dove lo Stato era completamente assente e il compromesso mafia-politica era diventato un sistematico costume, personaggi del calibro di Ninni Cassarà, Francesco Accordino, Beppe Montana, Natale Mondo e Roberto Antiochia sono riusciti a sfidare Cosa Nostra e a imbastire le istruzioni per il Maxiprocesso, non realizzabile senza le loro intuizioni.

Perché a Milano? Perché, specie in un periodo così complesso come quello che stiamo vivendo, il desiderio di legalità, inteso anche come educazione civica e prevenzione dei crimini, non deve avere confini né essere ristretto a solo una parte d’Italia”, commenta Francesca La Mantia.

Condivido in pieno la scelta di presentare questo libro a Milano. Anche se è dedicato ai bambini, spero dia la possibilità di far capire anche agli adulti come oggi sia il nord dell’Italia il terreno privilegiato del riciclaggio dei capitali mafiosi e come qui le mafie siano estremamente più pericolose perché invisibili o difficilmente identificabili – dichiara Salvatore BorsellinoPurtroppo, i confini tra economia pulita ed economia sporca sono diventati sempre più indistinti e in momenti di crisi come quelli che stiamo attraversando il nord è diventato l’outlet dei capitali mafiosi grondanti di sangue.”

Il libro (edito da Gribaudo-Feltrinelli, con la postfazione di Don Luigi Ciotti e le illustrazioni di Matteo Mancini) è ambientato a Palermo in piena guerra di mafia (1983) e racconta la storia Pietro, un bambino che fin da piccolo viene dissuaso dalla finta bontà della mafia, vedendo in Don Michele, e negli uomini come lui, delle brave persone, senza capire perché suo padre non vuole accettare la loro protezione o piegarsi ai loro “favori”. Lo capirà solo più avanti, grazie alle parole del giudice Rocco Chinnici e del vicequestore di Palermo Ninni Cassarà, entrambi nel mirino degli esponenti mafiosi della città. Sarà proprio l’esempio di uomini coraggiosi come questi che faranno nascere in Pietro un bisogno sempre più forte di verità e giustizia.

Con la storia di Pietro coltiviamo la democrazia, contrastiamo l’indifferenza insieme ai bambini e alle bambine, e raccogliamo una civiltà migliore per tutte e tutti noi”, afferma Diana De Marchi, Presidente della Commissione Pari Opportunità e Diritti Civili.

Quando capiremo che la criminalità organizzata riduce a tutti i diritti e concede privilegi a pochi, avremo fatto un salto in avanti nella lotta alle mafie“, conclude Danilo De Biasio.