di Danilo De Biasio
Cinque anni fa, di questi tempi, non c’era il coronavirus a monopolizzare la nostra attenzione: il generale Haftar stava bombardando Tripoli, i generali thailandesi realizzavano un colpo di stato…il fotografo italiano Andy Rocchelli e il suo interprete Andrej Mironov venivano uccisi in quella guerra sporca che si stava combattendo in Ucraina.
Oggi, 5 anni dopo, c’è un colpevole – almeno per i giudici di primo grado – ma l’attenzione su quel caso sta sbiadendo. Prova a riaccendere l’attenzione Mario Calabresi con il suo primo podcast, dedicato al caso Rocchelli. La produzione s’intitola “La volpe scapigliata” e mette in fila i risultati delle indagini e mette in risaltola figura di Andy Rocchelli, la sua idea di giornalismo. Operazione che può riuscire grazie alle testimonianze dei genitori di Andy, Rino e Elisa, all’avvocata della famiglia, Alessandra Ballerini, e al collettivo di fotografi che condivideva con Andy la passione per il reportage fotografico, il collettivo Cesura.
Ci fa piacere segnalare questo evento perché il Festival dei Diritti Umani ha riservato un’attenzione particolare a quella vicenda: nell’edizione del 2017 è stata una pagina importante, con una mostra di foto scattate da Andy proprio in Ucraina e con la presenza dei suoi genitori e della loro avvocata. Erano e sono un simbolo di come si può fare giornalismo onesto e rispettoso, ma anche di come la richiesta di verità e giustizia ha bisogno dell’attenzione e della solidarietà di tutti.
Il primo delle 4 puntate del podcast di Mario Calabresi su Andy Rocchelli è disponibile da oggi, gratuitamente, su www.storytel.it
(foto: Leo Brogioni)