Genocidio degli Yazidi: "le prove ci sono, gli Stati agiscano"

 
È delusa Carla Del Ponte, ex procuratore capo del Tribunale penale internazionale per l’ex Jugoslavia e ora membro della Commissione internazionale indipendente di inchiesta sulla Siria. Il rapporto sui crimini commessi dall’ISIS contro gli Yazidi al confine tra Iraq e Siria non ha smosso infatti gli Stati dell’ONU, come auspicato. “Ci aspettavamo un supporto fortissimo affinché il Consiglio diritti umani intervenisse presso il Consiglio di sicurezza affermando che il caso deve essere consegnato alla giustizia, ossia alla Corte permanente”, ha commentato la Del Ponte ieri, alla chiusura del dibattito del Consiglio Onu sui diritti umani, che invece non ha concesso sufficiente attenzione al dramma yazida.
Il genocidio perpetrato dall’ISIS ai danni della popolazione yazida è stato messo nero su bianco della Commissione d’inchiesta nel dossier rilasciato lo scorso giovedì – e pubblicato anche su questo sito. Ma la risposta data data ieri dagli Stati membri del Consiglio per i diritti umani non lascia ben sperare sulla richiesta di fare in modo che si possa “procedere penalmente contro gli autori di questo crimine terribile, perché – ha detto Carla Del Ponte – le prove ci sono tutte“. Anche perché, senza un impegno politico serio da parte degli Stati, la giustizia internazionale può fare poco. “È un limite importantissimo”, ha commentato a tal proposito ieri l’ex procuratore per i crimini commessi nell’ex Jugoslavia, che già il 7 maggio al Festival dei Diritti Umani e ai microfoni di Radio 3 Mondo aveva evidenziato: “La Commissione fa un po’ di lavoro d’inchiesta, individua i responsabili, ma deve essere poi un ufficiale procuratore a portare avanti un’inchiesta formale. Bisogna dire che dopo 5 anni di inchieste saremmo in grado di formulare degli atti di accusa ma non ne abbiamo la facoltà, non è nel nostro mandato. Noi possiamo solo fare un rapporto sulle violazioni dei diritti umani e sui crimini di guerra commessi durante il conflitto”.
La Commissione d’inchiesta sulla Siria non molla comunque la presa sul genocidio degli yazidi e domani, giovedì 23 giugno dalle 9, ha organizzato la conferenza – insieme con la Missione permanente tedesca – sul tema. Alla conferenza interverranno Nadia Murad (la giovane yazida ospitata anche dal Festival dei Diritti Umani di Milano, nella sua prima edizione) e Jan Kizilhan (a capo del programma terapeutico per le donne yazide sopravvissute), oltre a rappresentati della Commissione di inchiesta.
Sarà possibile seguire l’incontro su Twitter, attraverso l’account del Consiglio sui diritti umani dell’ONU, @UN_HRC.
 

“La Siria è l’alibi della comunità internazionale. C’è l’impunità totale e nessuno fa niente per la giustizia in Siria: le vittime aumentano, i crimini aumentano. Nessuno, il Consiglio di Sicurezza per primo, non fa niente e c’è questa povera Commissione che dice che vengono commessi dei crimini gravi, che ci sono vittime. E ancora nessuno reagisce. Dopo 5 anni di lavoro è una frustrazione totale”.
– Carla Del Ponte, intervistata da Azzurra Meringolo per Radio 3 Mondo

 
Festival dei Diritti Umani. Io alzo lo sguardo: Carla Del Ponte