di Danilo De Biasio,
Direttore del Festival dei Diritti Umani
Una tenaglia rischia di stritolare uomini e donne che fanno giornalismo: sono minacciati dai poteri che vorrebbero “marcare stretto” e contemporaneamente sono considerati inutili da buona parte dell’opinione pubblica, che mastica fake-news come se fossero notizie vere. Il che rende meno sentita quella verità che Marco Damilano, direttore dell’Espresso, ha scritto sul suo ultimo numero, dedicato proprio ai giornalisti minacciati: “I giornali, le radio, le testate online, i giornalisti – ha scritto Marco Damilano – sono le infrastrutture della democrazia”. Che democrazia è quella che sceglie i propri parlamentari sulla base di fake news? Che democrazia è quella che scolora le leggi che dovrebbero tutelare l’indipendenza dei giornalisti? Che democrazia è quella che chiude gli occhi di fronte a 128 atti intimidatori (fonte Viminale) contro i giornalisti nel 2017?
E l’Italia non è la nazione messa peggio: nella seconda edizione del Festival dei Diritti Umani, dedicata proprio alla libertà d’espressione, abbiamo raccolto precise e choccanti denunce dall’Azerbaijan alla Cina, dal Messico alla Turchia.
Non vale però il vecchio adagio “mal comune mezzo gaudio”: è vero il contrario, abbiamo tutto da guadagnare se la tutela della libertà d’espressione si alza ovunque nel mondo. E’ una questione che non riguarda solo gli addetti ai lavori ma da lì occorre partire. Per questo motivo insieme ad Articolo21 e LiberaInformazione abbiamo deciso di organizzare un incontro per il 9 maggio intitolato “Solidarietà senza frontiere”. Scopriremo con Federica Angeli, con Antonella Crippa, con Paolo Borrometi che le minacce si combattono non solo con la scorta ma soprattutto con la solidarietà degli altri giornalisti. All’incontro ci saranno anche il presidente della Fnsi Beppe Giulietti e il segretario dell’Usigrai Vittorio di Trapani. L’incontro è organizzato con la collaborazione dell’Ordine dei Giornalisti e dell’Associazione Lombarda dei Giornalisti. Appuntamento a Milano, il 9 maggio, alla Sala degli Affreschi in Corso Monforte 35, a partire dalle 17.
Sarà l’occasione per rendere omaggio ad un giornalista con la schiena dritta ucciso per il suo lavoro: Peppino Impastato.
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