Anche in tempi di distanziamento sociale la proposta del Festival dei Diritti Umani è quella di avvicinarsi alle persone. Perché solo così, con la conoscenza, possiamo sconfiggere gli stereotipi.
Si sono avvicinati tanto alle persone con disabilità i 4 fotografi che già all’ultima edizione del Festival avevano presentato i loro reportage. E da domenica 21 le loro fotografie saranno visibili su due monitor ai partecipanti dell’Estate Sforzesca del Comune di Milano. Un modo per riaffermare l’urgenza di considerare la disabilità non un problema, un costo, ma una condizione umana complessa, ricca di sfumature, che mescola sofferenza e autoironia, difficoltà e successi. Grazie agli scatti di Alessio Coser, Silvia Franzoni, Paolo Manzo e Paola Cominetta vi potete avvicinare anche voi, in tutta sicurezza, alle persone con disabilità: sarà emozionante.
Un riconoscimento va al Comune di Milano che ha accolto la nostra proposta, un tema non sempre considerato attraente, soprattutto in un contesto festoso come l’Estate Sforzesca. E’ stato compreso il messaggio: occorre dare voce alle persone con disabilità, non lasciarle chiuse negli ambienti familiari o nelle strutture di accoglienza, bisogna riconoscere i loro diritti, che sono gli stessi di chiunque altra persona. Né più né meno: vivere una vita dignitosa, studiare, avere relazioni, diventare genitori, lavorare, divertirsi. Ma per riuscirci occorre che vengano rimossi gli ostacoli, a volte fisici, a volte culturali, che lo impediscono. La mostra del Festival dei Diritti Umani all’Estate Sforzesca diventa anche un omaggio e un monito: raccontano l’inclusione proprio mentre la pandemia di coronavirus ha dimostrato che le persone con disabilità sono condannate alla segregazione, dimenticate dalle autorità pubbliche, addirittura considerate sacrificabili in caso di mancanza di cure per tutti.
per info Estate Sforzesca
Nella foto c’è Miriam, violoncellista dell’orchestra Altravoce. La foto è di Silvia Franzoni.